Il tema della rappresentabilità della Shoah è stato oggetto negli ultimi decenni di un denso e proficuo confronto fra filosofi, storici e artisti che ha trovato in figure come quella del pittore tedesco Gerhardt Richter una delle sue espressioni più significative e provocatorie. Interrogarsi ancora oggi su questo tema significa appropriarsi dei contorni di una memoria che ha ritrovato nel tempo i suoi spazi identitari: fra questi il Memoriale della Shoah di Milano, che, presentandosi come un vero e proprio laboratorio della memoria, permette al visitatore un incontro emozionale con gli spazi e i tempi nei quali essa è venuta a definirsi. L’evento si interroga sulle prospettive di questo dibattito, coinvolgendo in una prospettiva interdisciplinare estetica, letteratura e fotografia e cercando di ripercorrere le tappe di un percorso che riguarda le possibilità rappresentative della creatività artistica.
La prenotazione all'evento è obbligatoria.