Negli studi storico-letterari il nome di Ercole Tasso è invariabilmente legato alla fama dell’illustre cugino Torquato, con il quale aveva intrattenuto la disputa ‘filosofica’ relativa al “prender moglie”, difendendo la tesi misogina, contraria al matrimonio. Negli ultimi vent’anni la storiografia ha approfondito l’opera dell’intellettuale bergamasco, mettendo in luce da un lato il suo ruolo rispetto all’impresistica, di cui, con Paolo Giovio, costituisce uno dei maggiori esponenti; e, dall’altro lato, studiando la sua produzione lirica, anche alla luce di prospettive cabalistiche.
Ercole Tasso fu, inoltre, quello che oggi si definirebbe un manager culturale, avendo ricoperto una significativa carriera nelle istituzioni amministrative di Bergamo, sia in ambito pubblico sia in ambito privato. Il ruolo di censore, soprattutto, determinò uno stretto rapporto di collaborazione con lo stampatore Comin Ventura, orientandone significativamente le scelte editoriali; il ruolo di ministro dei luoghi di pietà e misericordia cittadini (Misericordia Maggiore e Luogo Pio Colleoni) gli fornì invece la materia viva per la sua peculiare opera Il confortatore, un trattato fondamentale nell’ambito della letteratura sulla buona morte.
Con il patrocinio di Edizioni Sinestesie - Associazione Culturale Internazionale, Biblioteca Civica Angelo Mai e Archivi storici e AdI - Associazione degli Italianisti